Spillwords Press USA: “Red zone 2°: somehow it will be alright”

Sul portale mondiale Spillwords Press negli Stati Uniti d’America è stata appena pubblicata in lingua inglese la seconda parte del mio reportage autobiografico “Red zone notes 2°: somehow it will be alright”.
Il cammino oltre l’oceano prosegue. Buona lettura agli interessati!

https://spillwords.com/red-zone-notes-ii-somehow-it-will-be-alright/

Frammento del libro “Gli espulsi dall’Eden” capitolo “Le ali di piombo”, 2016 CTL Editore

PROLOGO

– Ti va di ballare?
Ho deciso di voltare la testa.
La fanciulla aveva gli occhi verdi, penetranti e scintillanti di una strana luce, sembravano quasi fluorescenti visti da vicino, nel grigiore del fresco, nebbioso crepuscolo. Non riuscivo a capire né a spiegarmi la sua presenza, ma al suo fianco provavo una strana sensazione di tranquillità e di ritrovato equilibrio.
– Di ballare? – ho ripetuto automaticamente la sua ultima parola senza nascondere la crescente curiosità.
Sembrava una straniera, vestita nel modo tipico delle anime ribelli: gli alti stivali militari con le fibbie forti risaltavano gli arti assai esili e delicati, i pantaloni forati sulle ginocchia, troppo grandi per lei, scivolavano dai fianchi scoprendo la pelle dell’addome (quanto era chiara, sembrava quasi trasparente ed estremamente sottile, ho sentito la voglia di sfiorare con le dita quella timida striscia del suo corpo).
Pure la maglietta era particolare, in contrasto con le scarpe e con i pantaloni da “vecchio soldato”: era di un tessuto mai visto prima, sembrava fatta di ragnatela, leggera, rifletteva qualsiasi, pure debole raggio di luce, lasciava intravedere le sue forme, i seni… Non portava il reggiseno ma non aveva un look da puttana, anzi, avevo voglia di proteggerla da ogni maledetto male di questa Terra.
– La danza esprime l’essenza della vita, ci fa sentire potenti e immortali, svela tutto ciò che le labbra non osano pronunciare. Non vorresti sentirti libero da ogni rancore, semplicemente ballando spensierato?
La sua domanda mi pareva troppo filosofica per una ragazza così giovane, sembrava avere al massimo vent’anni, forse neanche.
La libertà, essere liberi…
Tempo fa credevo di cambiare il mondo con le mie mani, coi miei pennelli…
Tanto, tanto tempo fa, nell’altra vita.
Ma ora?
Come poteva invitare a ballare un tipo come me, un uomo di oltre cinquant’anni, appesantito, imbruttito nel tempo, dal cuore deluso e pieno di amarezza, uno sconosciuto sull’orlo della disperazione. Un uomo condannato da anni ad un personale calvario, ad un paio di “ali di piombo” che inchiodano le sue membra al suolo, senza più la speranza di volare (…)

Izabella Teresa Kostka
Frammento del libro “Gli espulsi dall’Eden” capitolo “Le ali di piombo” ,CTL 2016.
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