FEMMINICIDIO ED EPILOGO (due frammenti tratti dal libro “Le schegge” 2017 IrDA Ed. con la prefazione del critico letterario Lorenzo Spurio)
FEMMINICIDIO (acrostico)
F rivolo è stato il primo bacio
E venerata ogni carezza,
M aledetto invece l’amaro risveglio,
M altrattato il corpo di una giovane sposa.
I ra scatenata dal malato orgoglio –
N efasta ripicca di un Rifiutato,
I ncisa è rimasta la promessa nuziale
C ol sangue sputata sul pavimento.
I laria aveva soltanto vent’anni.
D io,
I nvoco sconvolta le orde degli angeli,
O so pretendere la tua vendetta!
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EPILOGO
Il cielo è affollato dalle anime raminghe,
stroncate in nome di un vecchio amore,
girovagano sorprese dal sonno eterno
segnate per sempre da pianto e sangue.
Le fresche fanciulle,
le piccole spose,
le madri, le mogli, l’ex fidanzate,
recise come i fiori in un triste giardino
oscurato dalle nubi del tragico destino.
Gemme strappate dal vento.
Nulla è stato fatto per salvarVi la vita,
per fermare la furia dell’assassino
eppure
chiedevate il nostro aiuto.
Nel silenzio mi assorgo per Voi,
accendendo un cero alla memoria.
Izabella Teresa Kostka
Libro dedicato alle vittime dell’amore malato.
Il volume integralmente premiato con il 1° Posto al Concorso Nazionale di Poesia Edita Leandro Polverini (sezione poesia espressionista, Anzio 2017)
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Dalla prefazione di Lorenzo Spurio:
“Un libro forte, dalla struttura tripartita, di sgargiante monito civile, che la poetessa polacca naturalizzata milanese ha dedicato a tutte le donne. Ad aprire il volume è una breve nota della stessa autrice dove chiarifica la ragione e il significato di data raccolta poetica. Il volume ha come tema fondante quello del dolore. Si tratta di uno stato di sofferenza lancinante che amplifica i suoi connotati perché vissuto nella solitudine, nel silenzio, nellindifferenza dei più e in circostanze di vero abbandono emotivo e psicologico. Izabella Teresa Kostka con una poetica scevra da ridondismi e velleità melliflue, fornisce al lettore sprazzi di incoscienza e assuefazione di esistenze derelitte, emarginate dallamore, lontane da un senso di felicità e naturalezza che sembra irrimediabilmente perduto (…)”
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Dalla mia nota introduttiva:
Il dolore viene spesso nascosto, taciuto e sepolto nel limbo della nostra più oscura coscienza. Evitiamo di parlare delle sconfitte, dei rimpianti e dei fallimenti mascherando ogni lato buio della realtà con un finto sorriso. Ma il male rimane, vive negli angoli dimenticati del nostro ego interiore, ci logora come un tarlo, punge e disturba come una scheggia conficcata sotto un’unghia spezzata.
Questa breve raccolta, assai ermetica e per niente sdolcinata, racconta senza fronzoli il malessere di numerose donne che seguono il richiamo dell’affetto (Par amor) per cadere nella trappola del tossico amore (Orco) e, per liberarsi e ritrovare se stesse, tentano in seguito di proseguire le varie strade della risurrezione (Fenice). Crudele? Forse, ma la vita di oggi non è fatta di gabbiani né di farfalle al sorgere dell’aurora. Essa è senza perdono e non accarezza, ci costringe a combattere e a cercare il senso dell’esistenza dentro di noi, lontano dalla dipendenza dagli altri. La felicità va cercata nel nostro essere interiore, libero da ogni giudizio e da ogni dolore, distante da qualsiasi fisica presenza, dobbiamo imparare ad amare noi stesse per non sentirci emarginate. Soltanto chi ritrova la pace dentro di sé potrà raggiungere la felicità.
Dedicata a tutte le donne – schiave dell’ amore malato.
Buona lettura.
Izabella Teresa Kostka
Milano, 2016.
